La Famiglia, vivendo al suo interno l’esperienza dell’unità, diviene sacramento della comunione trinitaria e vive il proprio compito materno (generare nuovi figli alla grazia) seguendo l’esempio di Maria, obbediente al Padre nella fede, la quale visse la propria maternità (frutto dell’azione dello Spirito) per tutti noi, per la Chiesa e per il mondo.
I FFCIM sono “missionari” nella misura in cui, vivendo una comunione con Dio e fra loro, ne fanno dono ai fratelli con generosità, semplicità di cuore e letizia.
Il timore di cadere in una comunione esclusiva, egocentrica, possessiva (quindi non certamente immagine di quella trinitaria) deve stimolare i membri della Famiglia a una continua verifica in Dio, nella preghiera e nella vita sacramentale, ma non deve mai precludere, per timore, l’azione unificatrice dello Spirito. Non si deve avere paura di amare, ma di “poco amare”.